Il designer industriale John Mauriello crea occhiali da anni ed è diventato famoso per i modelli personalizzati stampati in 3D, che ha sviluppato e lanciato in qualità di responsabile del design presso la Protos Eyewear. Sebbene nel tempo abbia creato, per usare le sue stesse parole, dei "design folli", ha ammesso che il lavoro tende comunque a diventare ripetitivo. Motivo per cui avvertiva la necessità di trovare nuova ispirazione per i progetti futuri.
Gli occhiali da sole sono spesso un accessorio cool e raffinato. Basti pensare a Matrix o a John Lennon. Ma per la sua nuova linea Mauriello ha detto di aver voluto alzare il tiro, creando modelli colorati e stravaganti. E dato che il progetto non era pensato per la vendita, il design non era soggetto ad alcun confine né limite.
Tuttavia, il processo di progettazione presentava ancora alcune restrizioni di cui spesso non si tiene conto. Che si tratti di materiali, di capacità produttive, di tecnologia o di budget, i progettisti si trovano sistematicamente a percorrere una strada in salita. Per non parlare poi delle esternalizzazioni all'estero, che comportano una serie di problemi logistici, di catena di approvvigionamento e di tutela della proprietà intellettuale dei prodotti. Inoltre, nel caso degli occhiali standard in acetato è possibile creare numerosi e bellissimi pattern e colori, ma la replica è spesso lenta e inefficiente.
Per avere la meglio su queste difficoltà di progettazione ricorrenti, Mauriello ha deciso di adottare un approccio innovativo, orientandosi in particolare verso la tecnologia di stampa 3D PolyJet per la prototipazione, dopo essere stato contattato da Stratasys per una collaborazione.
Stratasys ha consentito a Mauriello di utilizzare le stampanti J55 Prime per dare vita ai suoi progetti. La J55 è considerata una stampante multimateriale a colori di fascia alta, che stampa per voxel anziché per sovrapposizione di strati. Questo metodo di stampa di grande precisione ha permesso a Mauriello di realizzare più campioni in un unico processo, dandogli la possibilità di valutare i colori, la risoluzione, le finiture e di stampare facilmente una più ampia gamma di idee, cosa del tutto impossibile con altri metodi di stampa 3D utilizzati in passato, come la tecnologia SLS.
Affidandosi a queste stampanti J55 di fascia alta, Mauriello ha creato circa 100 prototipi di occhiali da sole colorati ispirati ai quattro elementi: terra, aria, fuoco e acqua. L'ispirazione legata a questi temi è nata dalla considerazione che gli occhiali da sole conferiscono un aspetto misterioso alle persone, perché è attraverso gli occhi che si esprimono le emozioni, mentre gli occhiali da sole le nascondono, creando un effetto "cool". Mauriello osserva che questi elementi naturali agiscono intorno a noi, ma indossando gli occhiali da sole il volto delle persone appare calmo e protetto rispetto al mondo esterno. In questo senso, i suoi prototipi rappresentano dei veri e propri manifesti concettuali.
Utilizzando la J55, Mauriello ha stampato diverse varianti di ogni elemento, osservandone i colori, la trasparenza e la finitura complessiva per perfezionare i suoi modelli. Inoltre, ha eseguito la prototipazione in condizioni del tutto inusuali per la maggior parte dei designer, ovvero senza restrizione alcuna di budget, materiali e produzione.
Considerato che non esiste un metodo di prototipazione perfetto, secondo Mauriello la sfida più grande della stampa 3D sta nell'esportazione dei file dall'applicazione software. Una volta esportati i file, ha constatato che nel complesso il processo è stato piuttosto semplice: Mauriello ha potuto creare facilmente i suoi prototipi in modo preciso e al bisogno, con meno errori di campionatura, in tempi ridotti e con volumi impossibili da ottenere con metodi di produzione tradizionali come lo stampaggio a iniezione.
Guardando al futuro, Mauriello è ottimista sull'uso della tecnologia di stampa 3D PolyJet e sulle sue innumerevoli applicazioni per il design industriale e la prototipazione. Mauriello ha trovato ispirazione nelle nuove tecniche per prototipare le sue creazioni.
In un settore tradizionalmente avverso al rischio, essere aperti all'esplorazione di nuove tecniche nel processo creativo è fondamentale per l'innovazione. Per dirla con le parole di Mauriello: "Il progresso rallenta man mano che ci si avvicina alla vetta. Io avevo bisogno di affrontare una nuova sfida. E riuscire a cambiare direzione può essere la strada giusta”.